22 giugno 2023

Quanto consuma un’auto elettrica?

Con lo stop alla vendita di automobili con motore endotermico,  fissato ufficialmente nel 2035, diventa sempre più di attualità il dibattito su quanto costi e quanto consumi un’auto elettrica. Guardando il solo prezzo di listino, sembrano ancora più care le automobili elettriche, un divario che si va comunque riducendo. Uno sguardo più approfondito, tuttavia, permette di trovare dei fattori di convenienza a medio-lungo termine che possono orientare verso l’acquisto di un’auto elettrica. Tali parametri rientrano nel più ampio concetto di TCO, ovvero il Total cost of ownership - o Costo Totale di Possesso. Il possesso di un’automobile, infatti, non si limita  al prezzo di acquisto, ma deve tener conto di costi di gestione durante il ciclo di vita della macchina stessa. Spese che si riferiscono a:  

  

  1. Carburante/ricarica elettrica;  
  2. Assicurazione;  
  3. Bollo;  
  4. Manutenzione;  
  5. ZTL e parcheggi a pagamento. 

 

Quanto consuma un’auto elettrica diventa quindi la domanda cardine, unita a quanto può aiutare il portafoglio. Il confronto tra auto elettrica e auto a benzina, sul costo totale del veicolo, parla di un risparmio medio annuale di 1.000 € a favore del veicolo elettrico (a parità di percorrenza). Sul lungo periodo, considerando che le batterie godono di garanzie praticamente a vita (10-12 anni), si aggiunge un minor impatto della manutenzione ordinaria e straordinaria. Vengono inoltre garantiti cinque anni di esenzione dal pagamento del bollo in tutte le Regioni per poi attestarsi su un 35% in meno rispetto alle macchine a motore a combustione interna, con Lombardia e Piemonte che azzerano la tassa sul possesso del veicolo per tutta la vita dell’auto elettrica. Nella maggior parte delle grandi città (tra cui Roma, Milano, Firenze) infine, le auto elettriche non pagano la sosta nelle strisce blu, neanche fuori dalla propria zona di residenza, e transitano liberamente nelle ZTL.

 

Risulta quindi non esaustivo concentrarsi sulla differenza del costo di acquisto, attualmente evidente ma destinata a scendere nel tempo grazie allo sviluppo della tecnologia. 

 

Un recente studio del Politecnico di Milano parla di un pareggio di costi in meno di otto anni, stime che riprendono calcoli che fanno emergere che nel 50% dei casi, il tragitto giornaliero non supera l’autonomia media garantita dalle batterie. Un fattore determinante perché andrebbe a confermare integralmente quelle che sono le abitudini quotidiane dell’utente passato all’elettrico. L’applicazione del modello al mercato italiano offre inoltre un confronto tra i veicoli elettrici (con riferimento alle auto full electric – denominate BEV – e ibridi plug-in – cosiddetti PHEV) e altre cinque motorizzazioni (benzina, diesel, metano, GPL e ibridi non plug-in). Sono analizzati i principali segmenti di autovettura caratterizzanti il mercato italiano, ossia i segmenti A (citycar), B (utilitarie), C (medie) e D (medie-superiori), che rappresentano la quasi totalità delle immatricolazioni. Fattore non secondario del passaggio all’elettrico è la svolta ecosostenibile. La tutela dell’ambiente passa per una decarbonizzazione dei trasporti, che porta con sé un significativo abbattimento delle emissioni di CO₂. Secondo uno studio dell’International Council on Clean Transportation1 (ICCT, luglio 2021), le emissioni nel ciclo di vita di un veicolo a batterie di segmento medio risultano in Europa inferiori del 66-69% rispetto a omologhi modelli a benzina. In questa analisi si tiene conto dei cicli di:  

 

  1. Produzione del veicolo;  
  2. Produzione delle batterie;  
  3. Ricariche elettriche;  
  4. Smaltimento delle batterie.  
       

Lo studio analizza Europa, Cina, India e Stati Uniti, che rappresentano il 70% del mercato delle nuove immatricolazioni. 

Come si calcolano i consumi di un’auto elettrica?

Se il costo di un’auto elettrica rappresenta ancora un fattore di grande riflessione, è l’analisi sui consumi che porta a considerare il passaggio alla mobilità green fin da subito. Qual è, quindi, la reale efficienza di una vettura elettrica? Sono le case produttrici a informare sulle prestazioni dei veicoli elettrici. Per la verifica di questi dati si utilizza il ciclo di omologazione WLTP (Worldwide Harmonized Light Duty Vehicles Test Procedure), sequenza entrata in vigore nel 2017 in sostituzione dell’ormai evidentemente superata NEDC.   
 
Vediamo quali sono i parametri del test:  
 

1.     Distanza (23 km); 

2.     Durata (20 minuti); 

3.     Accelerazioni e soste; 

4.     Temperatura ambientale (23 gradi centigradi);  

5.     Tipologia dello pneumatico.  
 
  
A parità di vettura, tra una rilevazione NEDC e una WLTP i valori possono differire anche del 30% ma, al contempo, i consumi comunicati con l’omologazione WLTP possono rivelarsi migliori del 20% rispetto alla guida reale. Si notano ulteriori differenze tra i dati ottenuti tramite gli standard europei e quelli americani (EPA).  
 
In media, un’auto elettrica ha bisogno di 13,5 kWh per coprire la distanza di 100 km. Un dato che varia da veicolo a veicolo in base a diversi fattori e anche ai modelli di vettura. Nel mercato attuale, le batterie oscillano tra i 30 e i 50 kWh, che premiano sicuramente un percorso cittadino rispetto a uno extraurbano. Secondo i test WLTP, attualmente la Dacia Spring Electric è quella che garantisce, nel percorso medio, la miglior efficienza (12 kWh per percorrere 100 km).  

Quanto consuma un’auto elettrica in kWh/km?

Il consumo di una macchina elettrica si esprime in kWh/100 km, quindi quanti kW la vettura usa per coprire la distanza di 100 km. Tenendo conto che il consumo in KWh di un’auto elettrica è minore in città rispetto alla percorrenza di strade extraurbane, la media del consumo si attesta a 13,5 kWh/100 km.  

Sulla scorta di questi valori medi, risulta necessario riassumere i principali parametri che incidono su questa stima:  
 

  1. Modello di veicolo; 
  2. Stile di guida; 
  3. Carico; 
  4. Pressione degli pneumatici; 
  5. Percorso (cittadino o extraurbano); 
  6. Stato della batteria.  

 

Bisogna infatti tener conto che è sempre consigliabile ricaricare la batteria di un’auto elettrica prima di scendere sotto la soglia del 20% di autonomia e che tra i “nemici” dell’efficienza di un EV (electric vehicle) ci sono brusche accelerazioni o l’uso eccessivo del climatizzatore. Per quanto lo sviluppo tecnologico stia già aiutando a fornire veicoli più efficienti, la gestione umana (stile di guida) costituisce ancora una discriminante che incide in maniera significativa. 

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