Siamo partiti dai nostri sforzi per la sostenibilità per quantificarli nel calcolo della CO2 risparmiata grazie all’adozione dei veicoli elettrici e abbiamo impostato un vero e proprio algoritmo: l’e-Mobility Emission Saving tool. I passaggi sono semplici: convertiamo i kWh erogati per le vetture elettriche in CO2 risparmiata all’ambiente, considerando l’equivalente emissione che sarebbe scaturita dall’utilizzo di veicoli termici.

I Vantaggi
Uno strumento innovativo in grado di fornire informazioni accurate, sfruttando l’ecosistema di Enel X Way.

Innovativo
Un algoritmo creato appositamente per il calcolo della CO2 risparmiata grazie all’adozione di veicoli elettrici.

Completo
Non solo CO2: dal calcolo della CO2 possiamo ricavare anche il numero di alberi a cui equivale la CO2 risparmiata.

Certificato
Il primo algoritmo ad essere validato da RINA.
Cos’è l’e-Mobility Emission Saving Tool?

Come riusciamo a calcolarlo?
Grazie alle nostre infrastrutture, abbiamo a disposizione:
il numero delle ricariche in atto al momento;
l’energia complessiva erogata.
Il perimetro preso in considerazione per il calcolo del risparmio in termini di emissioni riguarda le infrastrutture di ricarica (IdR) – sia ad uso pubblico che privato – sul territorio italiano, collegate alla Piattaforma integrata di Enel X Way. La loro natura “sempre connessa” permette una migliore e più agevole raccolta dei dati necessari all’algoritmo di calcolo.

Quanti alberi equivalenti?
Per rendere concreto il nostro calcolo, ci siamo spinti oltre: seguendo i numeri dai kWh erogati alla CO2 risparmiata, fino agli alberi equivalenti. Enel X Way vuole dare evidenza dell’impegno profuso per la sostenibilità della mobilità attraverso l’elettrificazione del parco circolante, col passaggio da alimentazione termica a elettrica, e il conseguente risparmio di CO2 per l’ambiente, misurato anche in termini di alberi/anno equivalenti.
I dati dei kWh erogati provengono dalla Piattaforma integrata di Enel X Way, che gestisce centralmente le informazioni relativi ai servizi di ricarica. Questi dati provengono dalle diverse infrastrutture di ricarica ad essa connesse sul suolo italiano. Le infrastrutture ad accesso pubblico e privato Fast e Quick (sia PoleStation che JuicePole) sono dotate di un misuratore interno certificato MID.
Le infrastrutture connesse di tipo wallbox ad uso privato sono dotate di un misuratore integrato e calibrato in fase di produzione.
Il calcolo della CO2 parte dalla stima della distanza percorsa con veicoli ad alimentazione elettrica, per la precisione 100% elettrici (BEV) o ibridi plug-in (PHEV) in modalità esclusivamente elettrica. Il fattore utilizzato è il consumo medio dei veicoli elettrici presenti sul mercato, calcolato dal Politecnico di Milano nel documento “Apriamo la strada al trasporto elettrico nazionale”*.
Per trasformare questa distanza percorsa in CO2, si prende in considerazione l’emissione media del parco circolante italiano, sulla base dei dati pubblicati da Ispra. Tale dato viene aggiornato su base annuale.
La foresta su 4 ruote del cliente Enel X Way
Andando a detrarre la quota di CO2 emessa per produrre i kWh utilizzati per la mobilità elettrica (fonte rapporto Ispra), si ha la CO2 “netta” risparmiata all’ambiente grazie all’adozione di veicoli elettrici al posto delle vetture termiche. Adottando un rapporto tra quantità di CO2 assorbita in un anno da un albero (2019 Refinement to the 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories) si può ottenere anche il numero di alberi equivalenti per quantificare «la foresta su 4 ruote che ogni cliente di Enel X Way ha creato con il suo comportamento responsabile nei confronti dell’ambiente che lo circonda».
Uno dei temi più frequentemente associati alla mobilità elettrica, oltre alle emissioni inquinanti, è quello del silenzio associato alla guida in modalità elettrica. Tema evidenziato palesemente in occasione delle prime gare di Formula E e MotoE, dove i mezzi da corsa sfrecciano a velocità pazzesche lasciando allo spettatore il rumore dell’aria spostata al suo passaggio, piuttosto che il rombo del suo motore.
Enel X Way ha voluto calcolare in maniera puntuale e oggettiva quale risparmio ci sia a livello di rumore ambientale grazie all’adozione del veicolo ad alimentazione elettrica o plug-in in modalità esclusivamente elettrica, rispetto a quelli a combustione interna, sia ibridi non ricaricabili che puramente termici. Per fare questo si è basata sugli studi del Cedr che hanno evidenziato una netta riduzione delle emissioni acustiche tra i 20 km/h e i 50 km/h.
Oltre i 50 km/h, infatti, i rumori del rotolamento e della penetrazione aerodinamica rendono equiparabili le emissioni acustiche dei veicoli a prescindere dalla loro alimentazione. Sotto i 20 km/h i BEV sono dotati di apparecchi acustici per rendere più facile la loro individuazione da parte dei pedoni. In questo intervallo si può considerare la riduzione del rumore globale tra auto BEV e HEV, pari a 4-5 dB(A) a 20 km/h e a 2 dB(A) a 50 km/h. Tra auto BEV e ICEV diesel con cambio manuale la riduzione del rumore globale arriva a 14 dB(A) a 20 km/h e a 6 dB(A) a 50 km/h.
Con un approccio conservativo e per una rapida valutazione del “guadagno” ottenuto utilizzando i veicoli elettrici, si può considerare la riduzione del rumore globale pari a 3 dB(A) rispetto a quelli a combustione interna. La riduzione di solo 3 dB(A) corrisponde infatti al 50% in meno di rumore collegato al traffico veicolare. Se utilizzare un EV in modalità esclusivamente elettrica, al posto di un HEV/ICEV, equivale a un dimezzamento del traffico veicolare in termini di inquinamento acustico, allora ogni km percorso da un veicolo in modalità esclusivamente elettrica fa risparmiare all’ambiente urbano (tra i 20 e i 50 km/h) l’equivalente rumore di due veicoli circolanti HEV/ICEV.
A marzo 2021 è come se Enel X Way con i servizi di ricarica avesse risparmiato all’ambiente l’equivalente rumore di quasi 30.000 vetture con alimentazione a combustione interna circolanti nelle città italiane.
Oltre alla CO2, anche il particolato e gli ossidi di azoto
Enel X Way, con l’e-MES tool, vuole dare evidenza anche dell’impegno profuso in termini di agenti inquinanti risparmiati all’ambiente, che hanno un impatto molto importante sulla sanità pubblica. Il trasporto su gomma causa, infatti, l’emissione di piccole particelle inquinanti di dimensione variabile (da cui la dicitura PM2,5 - PM10, genericamente PMx) scaturite da due fonti:
- l’utilizzo degli impianti frenanti e il rotolamento degli pneumatici;
- le emissioni dei motori termici.
Se la prima è molto limitata nel caso di veicoli elettrici, grazie al meccanismo di rigenerazione della frenata che sfrutta il motore elettrico
come convertitore di energia cinetica, la seconda è del tutto assente.
Per quanto riguarda i gas di scarico dei veicoli ad alimentazione termica, oltre alla CO2 vengono introdotti nell’ambiente anche gli ossidi di azoto (NOx), elementi altamente nocivi per gli organismi viventi così come il PMx.
Così come per la CO2, andando a nettare le emissioni generate dalla produzione elettrica nazionale, Enel X Way ha creato l’algoritmo che traduce i kWh erogati attraverso le infrastrutture di ricarica in elementi inquinanti risparmiati all’ambiente, l’e-MES tool.
La quantificazione economica del beneficio in termini di salute e ambiente legato all’adozione dell’e-Mobility targata Enel X Way
L’e-Mobility Emission Saving validato da RINA
L’e-Mobility Emission Saving è il primo algoritmo a essere validato da RINA per questo specifico scopo e perimetro.
Calcolo del saving delle emissioni di gas a effetto serra CO2 (sviluppato secondo i principi identificati nella “UNI EN ISO 14064-2:2019 Gas a effetto serra” Parte 2), gas inquinanti PMx e NOx e dell’inquinamento acustico, oltre alla quantificazione economica delle esternalità negative su salute e ambiente, secondo metodologie e fattori di emissione indicati nelle principali fonti di riferimento.